Ristorante AlMare

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Il Ristorante

Le storie più belle sono quelle che appartengono alla memoria ma sanno raccontarsi al presente. “AlMare” è il frutto di questo incontro: l’eco di usanze e sapori riletti con il gusto contemporaneo per la contaminazione. Due destini incrociati ne hanno scritto la trama. 

Simonetta Biagiotti, fanese doc, e Antonio Scarantino, siciliano cosmopolita. Lei, cresciuta nell’atmosfera familiare del ristorante “Tutta Frusaglia”, che il padre Enzo aveva reso una tappa obbligata a Fano per tutti gli appassionati della tradizionale cucina marchigiana. Lui, con l’energia di un 29enne e l’esperienza data dall’essere cresciuto nelle cucine di mezza Europa, al fianco di grandi chef. Da un lato, una tavola colorata di pesce azzurro, brodetto e prodotti della campagna, simbolo delle tante commistioni fra terra e mare.

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Dall’altro, una curiosa navigazione nei sapori internazionali, fatta con geniale creatività. La storia di “AlMare” è la storia dell’incrociarsi di due percorsi: quello di Simonetta Biagiotti, che dopo 25 anni dalla chiusura del suo ristorante decide di rimettersi in gioco per riproporre una cucina che esalti materia prima e genuinità dei sapori; quello di Antonio Scarantino, un giovane chef con la sete di dimostrare la propria conoscenza dei sapori, di sperimentare nuovi accostamenti, di creare nuovi piatti. È dal sogno comune di raccontare una cucina di qualità con lo stesso spirito che ha segnato il vissuto di entrambi che nasce, nel 2014, “RistoTrattoria La Paglia” di Marotta. Il richiamo della salsedine, l’opportunità di uno spazio unico, affacciato sul mare, dove poter fare grande cucina di pesce con freschezza ed eleganza ha fatto il resto. I tempi erano maturi. Era tempo per “AlMare”.

chef

Antonio Scarantino

Classe 1988, Antonio Scarantino è uno dei più giovani chef italiani. Di origini siciliane, ma con un passato vissuto nelle cucine di mezza Europa, al fianco di chef di fama mondiale. Nato a Palermo, si trasferisce ancora molto piccolo con la famiglia a Monaco di Baviera. È qui che Antonio si appassiona alla cucina grazie alla nonna, con cui è sempre ai fornelli e che accompagna nel rito quotidiano della spesa. Insieme a lei va alla ricerca dei prodotti che profumano di cose genuine, come accadeva nella loro Sicilia. Un gioco, una ricerca festosa che è forse alla base di quella capacità naturale ma rigorosa, che caratterizza ancora oggi Antonio: percepire nitidamente gli aromi, i profumi, misurare alla vista, all’olfatto, al gusto, ogni materia prima che ha davanti a sé per poterla poi esaltare, accostandola a nuovi profumi, ingredienti, tracce di culture e tradizioni gastronomiche.

Dopo aver frequentato in Germania l’istituto alberghiero, inizia a lavorare come stageur all’Osteria Francescana di Modena, al fianco di Massimo Bottura. A questa fortunata occasione seguono nuove importanti esperienze con grandi nomi della cucina italiana e internazionale: fra questi i suoi due autentici maestri, Franco Clerici ed Emilio Barbieri, tra i massimi esponenti della scuola emiliana. Dopo essere maturato, nell’età e nella consapevolezza, Antonio trascorre alcuni anni prima in Germania poi in Francia. Continua a sperimentare, creare, impossessarsi di gusti e sensazioni. Torni in Italia, conosce Simonetta Biagiotti, nome rinomato della ristorazione marchigiana. Un incontro che porterà entrambi al progetto della RistoTrattoria La Paglia di Marotta, locale appartato dietro le prime colline marchigiane. Alture che non hanno però saputo frenare i profumi di una cucina mediterranea che ha scelto di incontrare e vivere, con una nuova veste, “AlMare”, una cucina esclusiva, accessibile a tutti.

Almare, tra le pagine de...

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